domenica 18 dicembre 2011

Niente

..[Lei sorrise.
Lui la baciò.
Il primo bacio fu semplice, delicato, sfiorato. Quasi rubato.
Si guardarono negli occhi. La sua immagine rifletteva negli occhi lucidi e sorpresi della fragilità in persona. Lei era spaventata, felice e tremolante. Le gote rosse, la bocca aperta in un sorriso e gli occhi che lacrimavano. Le sfiorò il viso. Aveva delle ciocche di capelli fuori posto. Il naso freddo e le mani cianotiche. Tutto era diverso da come lei se l'era immaginato. Ma era giusto così. Era giusto l'inverno, il freddo, quel bacio. E da allora non sarebbe più stato come prima. Tutto sarebbe cambiato...]

...[Lo stomaco mi si attorcigliava...
Non ho mangiato più...Ti chiedi perchè?
La colpa è sempre stata tua e di chi se no?!
La tua colpa è stata quella di non avermi ascoltato, di non avermi presa per mano, di avermi ignorato qando più avevo bisogno. Ed ora che mi dici queste belle parole, io non so proprio che farmene.
La tua colpa è stata l'ignoranza e l'indifferenza. La finta indifferenza perchè sapevi cosa stava accadendo ma non facevi nulla per evitare l'irreparabile. Ed è proprio questo il motivo per il quale sono diventata quella che sono.
La tua colpa è stata il non volermi abbastanza bene. Il tuo non volermi decisamente bene.
E la mia colpa qual'è stata?
La mia colpa è stata l'essere succube e colpevole di me stessa..]

mercoledì 14 dicembre 2011

Propositi

Ed è proprio quando pensi di non avere parole e allora che arrivano, come una tempesta, un uragano, come una sorpresa. Ti sommergono, avvolgono, ti riscaldano, riempiono il cuore.


Nel periodo di Natale siamo tutti più buoni (o facciamo solo finta??) e riscopriamo tante emozioni, sensazioni perse, che decidiamo in un istante di ritrovare. Le custodivamo segretamente ma non abbiamo mai avuto il coraggio di condividerle, perchè sempre timorosi o ignari. Però il Natale apre il cuore, gli occhi, la mente e allora forse, decidi di farti le domande giuste, di seguire l'istinto, di accettare i difetti, di amare i pregi. Scopri di non  aver compiuto grandi cose durante l'anno o di aver fatto determinate scelte che ora consideri "sbagliate". E perciò per un motivo a te sconosciuto, avanzi i buoni propositi per l'anno nuovo o per lo meno per i giorni di festa che verranno. Decidi quello che dovrai fare, con chi e come. Pensi che forse non si avvererà nulla di ciò che hai programmato con tanto amore ma l'unica cosa, credo, a cui dovrai pensare è Non Pensarci!


Dedicato a coloro che pensano di aver sbagliato, a coloro che hanno fatto scelte azzardate, a chi non è sicuro, a chi è razionale...ma a Natale non dovrebbe:)

lunedì 12 dicembre 2011

Sogni

I sogni son ambigui, un po' come alcune persone. Che significato nascondono e cosa vogliono davvero insinuare? Si dice che i sogni siano la rielaborazione delle vicende della giornata. Alcune volte non è affatto vero, almeno personalmente è così. Sogno cose che non vorrei accadessero mai. Perchè facciamo sogni strani o incubi? Perchè ci agitiamo e ci svegliamo nervosi?
"Ho passato una pessima nottata",ogni tanto capita che qualcuno faccia questa affermazione. Sono così realistici. I miei sogni hanno come protagonisti persone senza volto, penso sia qualcosa comune. Non sento il suono della loro voce ma conosco i loro discorsi. A volte nel sogno piango. Mi dispero o  rido. Un po' come nella vita reale attraverso diverse fasi. Solo che a volte capita di svegliarmi più stanca del solito. E' come se avessi sognato tutta la notte e mi affaticassi per l'enorme sforzo mentale.
Beh e se alcuni dicono che "la notte porta consiglio" non so fino a che punto crederci.
"Freud suggerì che gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendosi così in armonia".
O alle volte sognamo quello che desideriamo e che nella realtà non riusciamo ad avere. Strano mistero. "Secondo Freud il sogno costituisce un mezzo tra i più efficaci per osservare le fantasie rimosse dall'area della coscienza durante il giorno, ma che vengono rappresentate come in una specie di teatro durante la notte".
Anche il sognare ad occhi aperti è una meravigliosa esperienza, distorcere eventi a nostro piacimento o conversazioni avute o che si avranno.
Il sogno è ambiguità e l'ambiguità e roba di pochi...

martedì 29 novembre 2011

Days are forgotten

E se veramente i giorni si dimenticano, beh noi vogliamo dimenticare quei giorni no, quelli in cui abbiamo pianto, quelli in cui il mondo ha remato contro di noi, quelli in cui ci hanno deriso e tradito, quelli in cui ci hanno odiato, quelli in cui abbiamo lottato per niente. Vogliamo dimenticare le storie tristi e quelle non importanti, le perdite di tempo e i discorsi fini a loro stessi. Le giornate di pioggia e le cadute. Le ferite e il fiato corto.
Ricordami tutto il resto come un post it sul frigorifero della cucina. Appena sveglia lo leggerò e sorriderò. Ricordamelo con un sms stupido, con una battuta, con il solletico, con una canzone, con una parola di conforto o con una lettera...ricordamelo ma fallo sempre..

non dimenticarlo

venerdì 18 novembre 2011

1920

Sarà come danzare a ritmo di una musica suonata al piano in riva al mare, con le onde che s'infrangono contro di me e il piano forte. Il ritmo si ripete lento, è sempre lo stesso. Ed io mi muovo trasportata dall'immaginazione: sono sul grande palco di un maestoso teatro e sto danzando per te, l'ignoto. Quello che ricerco ogni giorno e che mi accompagna sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia, pensi o in qualunque luogo io sia. La musica cresce, le mani del mio pianista si intrecciano in una danza dell'amore. Il vento mi spinge a fare molteplici piroette, i miei vestiti si gonfiano e il volto mi si sporca di sabbia. Il tempo è grigio, ma questa volta non è come il mio animo. E' sereno e tranquillo, forse, anzi no. I miei piedi sono freddi, sento i granelli di sabbia tra le dita e l'acqua è così gelida. In lontananza, sulla cima di una collina, due innamorati si baciano. Un bacio lungo e appassionato come solo l'amore che li accompagna sa dare. I suoi occhi languidi, le sue mani calde e il sorriso da ragazzino che riscalda la fredda giornata invenale del lontano 1920.

giovedì 27 ottobre 2011

Festa

Paola: “ Mi ricordo di una festa. Margherita ed io avevamo circa quattordici anni o giù di lì. Frequentavamo il quarto o il quinto ginnasio e avevamo deciso una sera d’inverno, di andare in centro. Forse avevamo un appuntamento con qualcuno. È così tutto vago. Non mi ricordo per quale motivo fossimo tutte e due perfette e truccate, sicuramente sapevamo già che saremmo andate alla festa”.
Margherita:” Era un gruppo di amici con cui avremmo condiviso tante uscite in seguito. Personalmente mi ricordo che ci fermammo dinanzi ad una libreria del centro città. Fu un incontro casuale. Ci invitarono a una festa. Si chiamava Gianluca. Era bello, altro, ombroso in volto, però faceva il simpatico con me. Era la prima volta che lo incontravo, Paola invece lo conosceva da anni, avevano frequentato la stessa scuola in passato.”

Paola:” Erano solo ragazzi e una ragazza, quest’ultima la conoscevo perché avevo frequentato insieme a lei la scuola materna. Non possedevamo né macchina né motorino. Ci accontentammo di prendere il pullman, o forse no, forse raggiungemmo la festa a piedi. In quel periodo senza mezzi di locomozione eravamo abituati a camminare molto. Arrivammo alla fatidica festa. Avete presente quelle feste adolescenziali fatte in casa, con il dj, i divani alle estremità della stanza per fare spazio? Beh era la nostra festa”.

Margherita:” Ora che mi ricordo, era una villa a due piani. C’erano la tavernetta, il piano terra e il primo piano che personalmente non ho mai visto perché c’erano le stanze da letto. Il piano terra, dove si svolgeva la serata, non era grandissimo. Il padrone di casa ci accolse, Roberto. Tipo simpatico ma astratto, adorava l’inglese, i viaggi e il sapere in tutte le sue sfumature. Arrivammo a party iniziato. La musica era alta, il dj era all’angolo della stanza illuminato da una lucina e cambiava freneticamente cd, i ragazzi erano ammassati in quella stanzetta con divani e mobili alle estremità della stanzaper permettere di ballare. Ci accomodammo. Il piano terra aveva una finestra che affacciava sull’interno della villa, dove si sviluppava un piccolo ma accogliente giardino corredato di tavolini e sedie e un dondolo. C’erano ragazzi anche fuori, nonostante il freddo inverno.”
Margherita:” io guardavo lui e lui ricambiava il mio sguardo. Aveva una carnagione scura, i capelli bruni e ricci e gli occhi penetranti che ti lasciavano senza fiato. Indossava una felpa pesante bianca con un disegno rosso. Era un animale, ma non ricordo precisamente quale fosse. Jeans, scarpe da ginnastica e il suo giubbotto di pelle. Quanto era bello e affascinante. Parlare di lui mi ricorda primi approcci da ragazzini. Si è timidi e impacciati e noi eravamo il quadro dell’imbarazzo.”

Non so cosa mi abbia ricordato questa festa ma mi mancano quei momenti di assoluta innocenza. Mi manca la semplicità dell’adoloscenza e  la voglia di mostrarsi più maturi di quanto in realtà eravamo.

domenica 23 ottobre 2011

Benvenuta

Paola ritorna alla sua storia. Ha osservato e imparato anche questa settimana. Settimana molto intensa e impegnativa alle prese con nuove esperienze con le hanno cambiato il modo di vedere la sua vita. Ha imparato che deve vivere alla leggera e soprattutto che non può controllare tutto. Ha affrontato discorsi non semplici, ha ammesso colpe che non le appartenevano, ha parlato di vicende che le hanno procurato tanto dolore. Non dico sia cambiata o maturata, troppo poco tempo, ma inizia a entrare in un’ottica diversa, questo sì.

Ha capito che deve reagire, non può essere una spettatrice della sua vita ma deve essere da protagonista. Mai capitato di vivere una situazione dall’esterno e non riuscire a farvi parte? Bene. È proprio così. Vale la pena vivere da protagonisti e non da comparse. E così sarà. Il motto è “timidezza quando serve, faccia tosta quasi sempre”. Non sto affermando che i furbi hanno sempre la meglio, ma quasi. Apparire sicuri di sé a volte o nella maggior parte dei casi aiuta e fa vivere meglio. Perciò “BENVENUTA NUOVA PAOLA”.

mercoledì 19 ottobre 2011

Consulto

Memorie di una ragazza alle prese con una giornata troppo complicata

Mi rendo conto come a ventun anni sia disinformata. Come alcune cose si diano per scontato. La ricerca delle informazioni si riduce all’uso di internet. Non so se ritenerlo un bene o un male. Ma questa rete così ingarbugliata e a volte pericolosa è da ritenersi importante per chi non vuole o può chiedere spiegazioni. Ho provato sulla mia stessa pelle tutto questo. L’impossibilità di parlare con qualcuno e ricercare la soluzione sul web. Accendi il PC e digiti sul motore di ricerca la tua parola. Quella segreta che non puoi confidare. Mille siti si aprono dinanzi a te. Inizia la ricerca. È un bel problema perché devi selezionare ciò che ti interessa e quando lo trovi la “caccia al tesoro” non si conclude ancora. Troppe domande ti assalgono, scopri altre informazioni che magari sono lontane dal tuo caso, ma le acquisisci come tue.

Poi decidi di armarti di coraggio e di rivolgerti a qualcuno che sa e conosce. A qualcuno che può aiutarti davvero. Una persona che può risolvere o chiarire la tua situazione. Sei spiazzata. Lo guardi quasi come un extraterrestre. Ti senti piccola, insignificante. Nessuno vuole insegnarti niente. Ti rivolgi a lui per capirci qualcosa, per stare meglio, per sentirti matura e responsabile. Inizi ad acquisire sicurezza in te stessa ammettendo di avere dei limiti e di volerli superare.

Ti guarda e ti vede come una giovane donna. Non so se quegli occhi nascondessero tenerezza o finto interesse. Nonostante tutto quello sguardo ti permette di capire quanto sia stato importante informarsi e chiedere aiuto. Quelle parole ti hanno confortato e rassicurato quando ti sentivi fragile. Quella confidenza ti ha fatto crescere e ora nel bene o nel male custodisci un piccolo segreto che sarà un bagaglio nella tua contorta ma emozionate vita.

lunedì 17 ottobre 2011

Cambiamenti

Cara amica mia, mi guardo indietro e vedo quanto tempo è passato. Quante chiacchiere al telefono invece di studiare. Quante versioni copiate dallo stesso quaderno. Quante lacrime versate insieme tra quei vecchi banchi di scuola. Quante risate. Quel che resta ora è un bel ricordo. Abbiamo condiviso tanto e continuiamo a farlo. Siamo donne ormai. Siamo cresciute e maturate. Giorno dopo giorno impariamo dai nostri errori, cerchiamo di capirli ed evitarli. Cerchiamo di supportarci, di essere sorelle, mamme e amiche. Tutto ciò che gli altri non possono capire o darci lo ricerchiamo l’una nell’altra. Ci facciamo forza. Ricerchiamo la razionalità nell’irrazionale. Io enigmatica e iperattiva tu l’esatto opposto. Sin troppo esplicita e a volte scontata. Non pensare che questo sia un modo per giudicarti, tutt’altro. Vedo in te la forza che mi permette ogni giorno di andare avanti, di volare alto con il pensiero, di credere in me stessa e di non cedere alle debolezze. Sei con me nel momento giusto. Mi dai la mano ma poi vuoi lasciarmi camminare con le mie sole gambe. Vuoi che maturi, anche se mi piace essere coccolata e confortata. Non sono ancora pronta per essere ritenuta una donna. Forse mi piace pensarlo ma non esserlo. Pensare di essere cresciuta sì, ma non voglio ancora del tutto assumermi responsabilità. Lo so, come sempre sono strana e continuo a non cambiare.  Sono cosciente di tutto ciò e come ha detto qualcuno oggi “hai ventuno’anni, puoi ancora modificare il tuo carattere”.

mercoledì 12 ottobre 2011

Giuseppe


Abbiamo lasciato Paola al suo primo e ultimo incontro con Giuseppe. Quel caldo pomeriggio d’agosto non si erano nemmeno salutati. Quando lui aveva scambiato cortesi convenevoli con Fabrizia, era scappato via perché oberato di lavoro e si erano salutati, frettolosamente, ma nessuno dei due conosceva il nome dell’altro. O meglio mi correggo: Paola lo aveva scoperto grazie a Fabrizia. Il nostro caro Giuseppe aveva circa venticinque anni ed era un avvocato che faceva praticantato presso uno studio vicino a quel bar dove le due ragazze stavano assaporando il loro cremoso e granuloso espressino freddo. Alto, sportivo, scuro di carnagione, con i capelli folti e lisci e gli occhi verdi penetranti. La bocca definita, i denti bianchi e un neo sulla guancia marcato come segno particolare. Studioso e intelligente non era il classico tipo casa e chiesa. Tutt’altro. Era un vero e proprio viveur che amava andare a ballare il sabato sera, incontrarsi con gli amici, andare alle feste. Non era un tipo comune anzi. Diciamo che ci sapeva fare. Era brillante e spiritoso, ma non solo con le ragazze, nella sua vita in generale. Lo descrivo perché Paola in seguito lo conobbe. E dal secondo incontro non fu tutto così semplice..

domenica 9 ottobre 2011

Tagli

Tra i tagli radicali mettiamoci anche quelli di capelli. Notevoli , definitivi. A Paola sono sempre piaciuti. Netti, senza rancori, un po’ come i saluti, gli addii, le partenze. Zac. La prima ciocca se ne va. L’effetto più bello è quando sei seduta sulla poltroncina del parrucchiere e colui che cambierà definitivamente il tuo look raccoglie i tuoi capelli in una coda di cavallo e la taglia. Con forza e decisione. E chi lo avrebbe mai detto?  Ma i tagli sono un po’ come la vita. Nella vita ci vogliono cambiamenti come nel look. Modificare alcune situazioni o sfumature, le così dette carte in tavola, a volte è necessario. Per essere una persona nuova, per farlo credere agli altri, per sentirsi più belli e sicuri di sé oltre che stimolati. A Paola i cambiamenti non piacevano. È una persona un po’ monotona sotto questo punto di vista. Accetta di mutare qualcosa di sé nel momento in cui è arrivata al limite dell’accettazione. Il problema? Il limite, per lei, non è facilmente raggiungibile.
Quando aveva circa dieci anni, doveva cambiar casa. I bambini spesso reagiscono positivamente, sono felici perché percepiscono la “novità” nell’aria. Per Paola non era così. Non voleva assolutamente cambiar casa. Le piaceva la sua stanza piccola, i suoi ricordi, i suoi giochi in quella casa, dove era nata e cresciuta per circa dieci anni.

E ancora adesso questa parola la destabilizza, la quotidianità fa parte di lei e del suo modo di essere. Ci si rende conto che avere questa mentalità non può portare bene. Bisogna essere coraggiosi, anche per le piccole cose. Cambiare città, amici, casa, scuola, vita. Non deve far paura. Magari all’inizio siamo timorosi. C’è dell’incertezza sulla possibilità di non trovarsi bene, di non aver fatto la scelta giusta, di pentirsi. In seguito però, quando gli avvenimenti procedono verso la giusta strada, allora ci si rende conto di aver fatto bene e addirittura di non voler tornare indietro. La vita è imprevedibile: potresti decidere di fare delle scelte a cui in passato non avresti lontanamente pensato. Però scegli in questo modo perché serve: serve per te stesso, per la tua salute “sociale” e non solo, per la tua realizzazione in un certo senso. Ed è proprio partendo con questa mentalità che ti rendi conto di migliorare. Di maturare di giorno in giorno. E mi chiedo se Paola assumendo quest’atteggiamento, possa aver modificato il suo modo di vedere il mondo .

giovedì 6 ottobre 2011

Caso

Oggi Gaia ha scritto a Paola. Le ha chiesto: “Come mai non scrivi più?”. Lei le ha risposto :“Non ho molto tempo”. Forse non le manca il tempo o le parole, ha sempre avuto un'idea su tutto e tutti. Forse è la volontà o semplicemente è alla ricerca di qualcosa. Paola ha pensato molto in questi giorni, ha riflettuto su quello che avrebbe potuto scrivere. Ha ascoltato tanta gente, persone del passato e del presente. Ha scavato nella sua memoria. Quante notizie. Un cumulo di notizie in quel cervello chimico.


Ha ricordato il mese di ottobre di anni fa. Quel magnifico mese. Il mese del “riscatto”. Conobbe un certo Giuseppe. Un tipo molto simpatico e intelligente. Insomma un bel tipo. Era iniziato tutto per gioco. Anzi no. Era iniziato per caso. Il caso è la parola giusta.
Avete mai fatto qualcosa “per caso”? Forse sono le migliori situazioni sono quelle casuali. Parola strana. Ma non divaghiamo.


Paola aveva conosciuto Giuseppe in un bar. Non si può definire propriamente conoscenza. Diciamo che lo aveva incontrato. In un caldo pomeriggio d’agosto aveva deciso con Fabrizia di vagare per la città alla ricerca di un passatempo e come ogni volta avevano ceduto al solito espressino freddo. Quella giornata però era piuttosto insolita. Troppa gente, troppo caldo, troppe macchine, troppo smog. Paola aveva deciso di prelevare Fabrizia con il cinquantino, quella vespa perlata del 2001. Quanto caldo in città, si chiedeva mentre raggiungeva casa dell’amica, perché si trovasse in sella a una vespa e non fosse su una bella spiaggia nel tentativo di cuocersi al sole. Ma le vacanze erano quasi finite.
Sedute al tavolino del bar, con l’espressino freddo dinanzi a loro, iniziarono a raccontarsi delle vacanze e di come fosse andato il viaggio di Fabrizia. Si parlava del più e del meno, quando a un certo punto Fabrizia sentì chiamare il suo nome. Era Giuseppe. Aveva una camicia bianca di lino e la pelle abbronzata dal sole dell’estate. Una tracolla e mille fogli tra le mani. Sembravano documenti. Dopo uno scambio veloce di convenevoli, Giuseppe si allontanò e nonostante non si fossero neanche presentati quello, fu il loro primo incontro.

sabato 1 ottobre 2011

Parole

"Hai detto che la parola di oggi è negatività? Allora fammi pensare. Negatività, negatività. Beh certo parlandoci chiaro se pensi alla negatività già parti male. Devi essere positiva. Nel post precedente ho scritto che non hai il tempo materiale per bruciare la tua esistenza nella depressione e nella negatività, ma tu giustamente mi risponderai che lo stato d’animo è quello e non ci puoi fare niente! Lo sai che ti dico? Hai ragione. Purtroppo è sempre stato facile parlare e scrivere ma poi è difficile quasi impossibile mettere in pratica cioè che ti si dice. Mi dici che sei negativa, che questo periodo non va. Ti capisco benissimo, è un periodo amaro per tutti. Come uscire da questo tunnel? Affronta i problemi. Vedi io? Io ho un problema, ma non so come riuscire ad affrontarlo. Ogni giorno mi ripeto,però  “sta passando, tranquilla". Autoconvinzione è la parola chiave. Se ti butti giù, crolli e non so quanto tempo passerai a recuperare terreno perduto. Non fare come me. Ho perso troppo tempo dietro alla negatività. E ora cosa mi ritrovo in mano? L’insicurezza, l’odio e la malinconia. No. Non va così. Devi reagire. Devi guardare tutto con occhi diversi. Osserva il mondo a colori e non in bianco e nero. Sorridi. Vedrai che ci riuscirai. Non piangerti addosso. Ti assicuro che non serve. Il segreto per superare la negatività, è parlarne fino allo sfinimento, alla nausea, fino al momento in cui ti domandi perché tu ne stia ancora parlando. Devi essere convinta che non fa per te, che non ti appartiene, che puoi puntare più in alto nella vita e non accontentarti. Hai la possibilità di sognare, di volare con la fantasia. Hai un’amica che ti conforta, anzi più di una. Beh è il momento di reagire Marghe…"
In un momento del tutto di follia Paola scrisse alla sua cara amica Margherita queste parole, con la speranza che le sarebbero state di conforto.

mercoledì 28 settembre 2011

Tempo

Paola pensava a quanto ci si potesse sentire stupidi in determinate circostanze. Si rendeva conto giorno per giorno di quanto la vita fosse imprevedibile e come noi uomini non potessimo fare nulla rispetto a questo “mostro sacro”. Molto spesso eventi o situazioni ci mettono a dura prova. Il nostro compito è di rimanere a galla, nonostante la zattera stia per cedere. Perciò si sentiva stupida. Nonostante la vita fosse difficile e a volte ingiusta per lei c’era anche il tempo di sbagliare. Pensava che non ci fosse tempo per commettere errori ma nonostante tutti continuava imperterrita.
Ci si rende conto a un certo punto, leggendo un libro o una lettera, ascoltando la predica di un prete o parlando semplicemente con un amico, che non c’è tempo. Ne abbiamo troppo poco per vivere al meglio, per goderci ogni istante della nostra esistenza. Perciò basta sprecarla. Basta liti inutili, odio, rancore, indignazione, basta rimanere a casa a guardare la tv, essere passivi. Esci, incontra gente, conosci, pranza con i tuoi genitori la domenica, chiamali, ascoltali, capiscili. Vai alle feste, in discoteca, in un pub. Viaggia, cerca di guardare e osservare il più possibile e fotografa. Scrivi, continuamente, istintivamente, senza pensarci. Quello che rimane sulla carta sarà fonte d’ispirazione per chi verrà dopo di te.
Trasformati in uno “Yes man”. Pronuncia sì ogni qualvolta pensi di dire no. Sorridi, ridi a crepa pelle e piangi ma non troppo, le lacrime ti aiuteranno a ridere di più, in seguito. Ama. Cerca e trova una persona da amare. Buttati in una storia, dai tutto te stesso, rendi il tuo Amore felice. Non amarne, però, solo uno, cerca di essere presente anche per gli amici e per chi ti vuole bene. Leggi, racconta e studia. Non rimanerci male per un brutto voto o perché il capo non ti dice “ottimo lavoro”, anche tu riceverai soddisfazioni a tempo debito. Parla lingue straniere, sfoglia quotidiani, comunica con il mondo che ti circonda. Coltiva le passioni più stravaganti, disegna, dipingi, arreda. Suona uno strumento. Abbraccia chi ti sta vicino, parlagli, digli cosa provi, non tenerti tutto dentro, sii sincero.

Hai il tempo di fare tutto questo? Te lo sei domandato? Ti sei dato una risposta? Beh Paola da oggi ha iniziato a cercarla!

martedì 27 settembre 2011

Addio

Siamo capaci di dire addio? È una parola molto difficile. Forse la più difficile insieme a poche altre. Quando diciamo addio a una persona, le lacrime bagnano i nostri occhi, la sofferenza arriva come l’alta marea e la tristezza riempie il nostro cuore. Dire addio non è facile, non è semplice. Solo il tempo ci aiuta a superare questo scoglio. Di primo impatto fa solo male. Ritornano in mente i bei momenti ,le risate, gli abbracci, i “ti voglio bene” sussurrati, e la voglia di stare insieme. Anche i difetti sembrano mancarti o forse davvero ti rendi conto di non poterne fare a meno. Qualsiasi cosa in quell’istante ti fa pensare. Qualsiasi oggetto, paesaggio, parola, profumo ti ricorda chi hai lasciato. Quando decidi di accantonare momentaneamente il ricordo, ecco che ritorna come un’onda violenta che s’infrange sulla sabbia, quasi come se non ti volesse abbandonare. Si decide allora di ritrovare conforto e sostegno in altre cose, interessi o persone. Ci si rende conto ,però, che quello che si è perso, si è portati, in un certo senso, a ricercarlo e ritrovarlo. È un istinto e una necessità involontaria.

 I ricordi insieme vivranno e riecheggeranno nel tempo ma in seguito il cuore si libererà della sofferenza e la serenità occuperà il suo posto.

Trascorsi gli anni, ti guarderai indietro sorridendo. Avrai detto addio ma non per sempre.

domenica 25 settembre 2011

"Tao"

Quando leggi un romanzo cerchi di assaporare tutto. È come se fosse un piatto prelibato, preparato per te, lettore, da un illustre chef . Gusti ogni parte di quella pietanza, la analizzi, la studi. Lo stesso vale per la lettura. Questa deve lasciarti sempre qualcosa nel cuore. Qualsiasi cosa. Possa essere un pensiero negativo o positivo. Deve avere la capacità di far riflettere, di scuotere, di potare il lettore in giro per il mondo o per luoghi impervi e sconosciuti. Penso sia questa la bellezza della lettura oltre che della scrittura. Tuttavia con la prima puoi confrontarti. È come se avessi sempre la possibilità di guardare più punti di vista, di ascoltare pareri diversi e opinioni contrastanti rispetto al solito modo di vedere. È evidente, però, come una richieda la presenza dell’altra. Sono gemelle siamesi lettura e scrittura, sono come il Tao. Ed è la bellezza di coltivare queste due passioni che ti avvicina alla completezza, o forse…

venerdì 23 settembre 2011

"Situazione"

Una serata diversa, per il gusto di cambiare. In una città che è sempre la stessa da ventuno anni. La luna ci illumina insieme alle luci della notte. La piazza è semi gremita. E noi quattro vaghiamo alla ricerca di un qualcosa di cui non conosciamo nemmeno il nome. Un locale ci hanno detto o abbiamo letto da qualche parte. Pare si stia inaugurando in questo momento, e noi siamo sulle sue tracce. Sbagliamo più volte strada per trovarlo, ma alla fine scorgiamo in una piccola via della piazza principale una folla di ragazzi che si accalca all’entrata di un locale. È lui. È quello che stiamo cercando. Non è un locale, è un negozio. Noi quattro, persone completamente diverse e forse opposte, ma siamo qui questa sera insieme, per scrivere un altro pezzo di vita vissuta. L’inaugurazione è quasi al termine. Ci sono un fotografo e una fotografa. Come in una serata di gala, richiedono agli invitati di posare per loro all’entrata della boutique. Noi ci intrufoliamo, osserviamo, commentiamo. Ci piace molto questo posto così esclusivo. È diverso dagli altri e si distingue. Non è da tutti avere una bicicletta collocata sulla parete. Al tempo stesso, cerchiamo di capire quanto successo potrà riscuotere in una città come la nostra. Non intuiamo però, che stile voglia rievocare, forse quello underground.


Finisce qui la nostra visita. Percorriamo pochi metri e ci imbattiamo in uno spettacolo con artisti di strada. L’attesa però ci snerva poiché i clown e i giocolieri cercano di reclutare pubblico ma senza riuscirci.


La nostra serata prosegue in un pub irlandese. Intravediamo una folla all’entrata del locale. Ancora folla? No, sono semplicemente ragazzi con boccali in mano che bevono birra a volontà. Ci uniamo a loro. L’atmosfera è quasi di festa. Molto free. Ci piace essere circondati da persone nuove, in un clima quasi irlandese. La musica di sottofondo è dei Kings of Convenience. Discutiamo delle nostre esperienze, dei progetti futuri. Ci rendiamo conto come sia bello stare insieme, come ci sia una certa armonia nel condividere i nostri pensieri. E man mano il boccale si svuota e la testa si alleggerisce. Tutti un po’ più sobri o quasi. La risata parte più velocemente.


È in questi momenti che ti rendi conto di quanto sia bello avere la possibilità di condividere dei momenti speciali con i tuoi amici. Ti guardi intorno e ti senti protetto, a casa, a tuo agio. Non è un inno all’amicizia o una celebrazione. È semplicemente una riflessione. Lo faccio spesso, mi fermo e mi guardo attorno, come se avessi un telecomando e premessi il tasto “pausa”. Osservo chi mi circonda, analizzo cosa sto provando.


Realizzi perché sia importante la loro presenza. Apprezzi anche i loro difetti. Perdoni qualsiasi torto ti abbiano fatto. Ti godi il momento, la storia, la bella situazione..


giovedì 22 settembre 2011

"Il blog"

Era circa un mese fa quando ho deciso di ricercare su Google la parola “blog”. Da qualche tempo pensavo di dover fare qualcosa, ma non immaginavo assolutamente questo. Tornata da una vacanza piena di emozioni , nel periodo più complesso della mia vita, ho deciso di sedermi e ricominciare a scrivere. La scrittura mi ha sempre fatto compagnia, per me è una valvola di sfogo ed è un esercizio di analisi su me stessa. Quando sai bene che chi ti circonda non può capire fino in fondo cosa ti passa per la testa, necessariamente sei portato a “buttare giù”qualche riga. Ed è quello che è successo. Una sera ho trovato un taccuino sulla mia scrivania. Al primo impatto ho subito pensato che non mi sarebbe servito a molto. Poi, presa la penna, ho iniziato a scrivere. Ho descritto la mia vacanza. Una scelta assolutamente adolescenziale e senza senso, ma ho voluto ricordare gli odori, i sapori, le persone che ho incontrato e i posti che ho visitato, perché una fotografia non può fare questo, ma la scrittura sì. Dopo tutto lo facevo per me, non perché qualcuno dovesse leggermi o commentare il mio brano.


In seguito però ho voluto rischiare, non avrei perso assolutamente nulla se avessi tentato, “tentar non nuoce”; e allora decido di scrivere un Blog. Non è stato complicato trovargli un nome o iniziare a comporre. Appena seduta davanti al computer le dita schizzano sulla tastiera e i pensieri scorrono sullo schermo. Se fondi un blog ci dovrà necessariamente essere qualcuno che lo legga. Sapevo e sono tuttora a conoscenza che non è semplice colpire un pubblico, soprattutto di lettori. Che cosa può piacere al pubblico? E’ stato il mio primo pensiero. E ancora ora cerco di capirlo. Il mio blog è nato per analizzare giornalmente una parola. Una semplice e piccola parola. Poi qualcuno mi ha detto di inserirci un filo conduttore, una storia, di raccontare una vicenda. Ed è stato così. Cerco ogni giorno di arricchire i post ma sempre avendo in mente “la mia unica parola”. Ho voluto osare, ho scritto e-mail e lettere; mi aspettavo molte critiche e tanti consigli che mi potessero far crescere. Le risposte a mio parere sono state tutte positive, anche gli accorgimenti per me sono da ritenersi tali, perché mi stanno portando sulla strada del miglioramento. Non sono una scrittrice, non dico di esserlo e forse non mi aspetto di diventarlo un giorno. Sono semplicemente una piccola, minuscolo blogger che vuole raccontare una storia, e discutere di una parola, così per il gusto di farlo, senza un perché.

mercoledì 21 settembre 2011

"Un nuovo inizio"

A volte ci si ferma a pensare. Paola ieri sera è rientrata a casa e non riusciva a placarsi. Era nel letto con gli occhi sbarrati e l’adrenalina alle stelle. Non aveva ricevuto nessun premio o vinto chissà che competizione, avevo riscoperto semplicemente l’amicizia e il bello dello stare insieme.
Da qualche tempo si era preclusa di uscire con le sue amiche, dando precedenza ad altre priorità. In questo periodo, però, dove ha voglia di ricominciare, tutto è concesso. L’ha confidato ieri a Caterina. Quest’ultima in un certo senso è colei alla quale riesce meglio a raccontare la verità. Caterina non è un’amica d’infanzia, come Gaia. E’ entrata nella sua vita per caso, anche se le famiglie si conoscevano da tempo. Il loro incontro,però , avvenne in una calda estate, durante un viaggio alla scoperta delle colonne d’Ercole; e da quel giorno non si sono più lasciate. Paola si “innamorò” della grazia ed eleganza, tranquillità e saggezza di una ragazza che seppur coetanea, riusciva a tranquillizzarla e supportarla come nessuna aveva saputo fare fino ad ora.
La nostra protagonista ha realizzato come il supporto delle amiche sia fondamentale e come il ritorno alle vecchie abitudini ,nel rivederle quando è possibile, sia per lei un modo per fuggire dalla quotidianità e monotonia .
Penso che un po’ tutti ricerchiamo una via di fuga dalla routine quotidiana. Anche un semplice “scambiare due chiacchiere” potrebbe essere utile. In questo momento Paola ricerca esattamente “la fuga”. Al tempo stesso, la sua intenzione è affrontare e risolvere tutto ciò che le potrebbe ostacolare il cammino. E’, infatti, a conoscenza che un supporto esterno le è di grande aiuto.
“Il ritorno al passato” ma anche “Un nuovo inizio” sono i titoli che caratterizzano la sua vita in questo momento. Il primo perché il passato fa parte di lei e della sua vita, ma dall’altra parte deve guardare avanti .I cambiamenti sono il motore dell’esistenza.

lunedì 19 settembre 2011

"Quel che resta"

“Se un giorno dovessi andarmene, abbandonare questa città che non mi appartiene per cercare una vita migliore, vi ricorderete di me? Potrà qualcuno dire di avermi conosciuto, decantare le mie “gesta”, raccontare ciò che ero e che sono diventata, come sono cambiata, far rivivere i miei ricordi? Sì,io.”
Questo pensava Paola da molto tempo. Se avesse tagliato i ponti con tutto, cosa ne sarebbe rimasto?
Aveva paura della solitudine lei. La temeva.
 Avvertiva un senso di vuoto sotto questo punto di vista. I suoi amici l’avrebbero dimenticata presto e non solo. Non ne aveva moltissimi. Era una persona complicata. Non era in grado di conoscere tutti. C’erano però quelli che rappresentavano per lei delle certezze, delle colonne nella sua vita. Se qualche colonna iniziava a dare segni di cedimento, Paola interveniva immediatamente.
Cercava sempre di recuperare un rapporto.
E ora il suo terrore è che non avesse fatto abbastanza per essere stimata da questi ultimi. Il periodo delle incertezze era alle porte. Coloro che per lei rappresentavano “le fondamenta” erano dei veri e propri fratelli e sorelle.
A quella domanda iniziale  “….come sono cambiata, far rivivere i miei ricordi?”. Sperava che un giorno quel “sì, Io”  lo pronunciasse qualcuno Delle Colonne e non solo...

domenica 18 settembre 2011

"Inno all'amore"

..In attesa dell'arrivo di lunedì per raccontare ancora. Baci Infusion D'Iris



L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine".
 

sabato 17 settembre 2011

"I figli"

Paola si rendeva conto come non fosse facile essere figli, ma neanche genitori. Non era una madre e non poteva capire fino in fondo come fosse complicato il ruolo del genitore. Sapeva con sicurezza che quello del figlio non era semplice, tutt’altro.

Si vive sempre con la paura di sbagliare, di non essere all’altezza o semplicemente di deludere coloro che ti vogliono bene e vivono per renderti felici. Si vive con la certezza di voler sempre fare il possibile per non essere considerati “incapaci”. Si vive con la speranza di sentirsi realizzati e apprezzati per quello che si è portato a termine. Si vive per e con loro.

Paola sapeva benissimo di non aver dato tantissime soddisfazioni. In passato forse, ma ora si sentiva di non aver fatto abbastanza da meritarsi il loro amore.  I figli non devono necessariamente ai genitori, o quasi.

Doveva ripagarli per l’amore, l’affetto, la gratitudine, il continuo conforto e la presenza costante. “Ripagarli”non era un obbligo ma lo sentiva come un dovere. Era un peso sulla coscienza. Era il desiderio di fare qualcosa per qualcuno, come se dovesse sdebitarsi. Ora come ora non poteva. Si sentiva prigioniera di un corpo non suo. Di una mente che non le apparteneva e di un cuore pieno di odio e rancore.

Sapeva che sarebbe  dovuta cambiare. Aveva l’obbligo di farlo, per loro, per lei, per chiunque le volesse bene. Poteva iniziare prendendo coscienza di quello che le stava accadendo. Poteva iniziare a capire da dove Ripartire per essere felice e renderli nuovamente orgogliosi di lei, come in passato.



Una figlia. Uno sbalordimento. Una perfezione. La cosa più nuova la mondo.

così piccola. Così piena di segreti. E ogni giorno porta nuove meraviglie: poichè

ogni sorriso, ogni gesto è un incanto. Ogni cosa è inattesa. Il suo volto si illumina

quando tu.. proprio tu, entri nella sua visuale. le tue canzoni la deliziano, solo tu

sei quella che la fa addormentare a carezze, allontanare le sue paure, portarla

dalle lacrime al riso. e' così bella, così divertente, così vivace, così decisa.

E ti ama con tutto il suo cuore. Chi ha avuto una figlia così cara, non ha fallito nella vita.

Pam Brown

"La vostra parola"

Scrivete la vostra parola...o inviatela a: laparoladi@hotmail.it

venerdì 16 settembre 2011

"La scelta"

...."Aula magna. Lezione. Ansia. Esami. Io sotto la pioggia. Il temporale.

Paura,frenesia,angoscia,timore,corro.

Il cielo terso,la tranquillità,la pace dei sensi,sono rilassata,sono felice,sono tranquilla".

La sveglia suona, Paola fa cenno di spegnerla senza riuscirci. Sono le 7.00 in punto, è ora di iniziare una nuova giornata, anche se per l'ennesima volta non le va. Ieri sera ha avuto difficoltà ad addormentarsi e come sempre è corsa ai ripari con il solito rimedio: Le famose pillole. Sono medicine, non caramelle, ma proprio non riesce a farne a meno. Uno, due e tre. Ne conta tre, e le butta giù. E' stata una notte tormentata quella che ha vissuto. Solo alla fine del sogno sentiva di essere serena. Fa sogni strani ultimamente. Pensa anche a come sarebbe stata la sua vita se avesse condotto scelte diverse. Un po' come Antonello negli ultimi tempi.

Antonello è un amico di Paola. Ha avuto un'infanzia scatenata, un po' come la "Vita Spericolata" di cui parla Vasco. Era un continuo eccesso. Amicizie sbagliate, donne, ragazzate. A scuola non ci andava, se ci andava leggeva "La Gazzetta dello Sport". Non aveva voglia di studiare. A sedici anni aveva iniziato già a lavorare. Il padre e la madre non sapevano come fermare quest’uragano.

Ora Antonello lavora, è abbastanza grande per farlo. Ha ottenuto il diploma e poi ha chiuso definitivamente con lo studio. Negli ultimi tempi, però, sente la voglia di dover fare qualcosa di più. Sente di essere cresciuto e maturato abbastanza da ritornare sui suoi passi e rimediare agli errori di un tempo. Pensa sempre:"ma se non avessi preso questa strada, a quest'ora dove sarei?..".



Si possono davvero chiamare errori? Se non gli avesse commessi, non ci penserebbe, non sarebbe arrivato a questo punto, ma forse non sarebbe neanche la persona che è oggi: matura, responsabile, stacanovista. Vorrebbe ritornare a studiare. E' intelligente, ha buone capacità, può farcela.



La nostra vita vista dall'alto secondo me assomiglia a una cartina, come quella che si vede su Google Map. Tante strade, tanti percorsi diversi, ognuno che porta chissà dove. Davanti a noi si presentano sempre mille scelte, a volte più evidenti, altre meno. Sta a noi coglierle, percepirle, capirle. E una volta presa quella strada non si torna più indietro. Puoi fermarti, puoi prendere una scorciatoia, ma non sempre hai la possibilità di recuperare il terreno perduto...


giovedì 15 settembre 2011

"Le foto"

..Foto..Paola ama le foto. La sua casa è piena di scatti,di immagini, di cornici e quadri. Questi la rendono più accogliente,vissuta,particolare. Nella sua camera,ha un armadio bianco. Da quando è nata conosce quell'armadio. In realtà quest'ultimo non ha nulla di particolare:non è bello,non è colorato,non è molto rifinito. E' semplicemente un armadio bianco,molto grande a due ante. Ma un pò come tutto nella sua vita, non lo cambierebbe per nulla al mondo. Paola è attaccata alle sue cose. E' in un certo senso, gelosa di quello che possiede. Sa benissimo di sbagliare, ma è l'errore di molte figlie uniche,non di tutte. Lei appartiene a quella categoria di persone che si affeziona particolarmente a un qualcosa,una penna, un vestito, un cuscino e anche se rotto, vecchio e mal funzionante, non lo sostituirebbe mai. Paola è ancorata ai ricordi che ogni "tassello" ha con sé. Gli oggetti sono come dei piccoli tasselli di un puzzle che è la Vita. Sono una parte minuscola, ma nonostante ciò ne fanno parte e la caratterizzano.
Le foto su quell'armadio erano veramente tante. A breve ne avrebbe stampate delle altre.
Paola passa continuamente dinanzi a quelle immagini, scatti di un periodo felice. Osserva,ricorda,si tuffa nel passato. Studia la foto che raffigura lei ed una sua amica con la quale non parla più.
Erano ad una festa di compleanno. A breve ci sarebbe stata la maturità. Un maggio non troppo caldo. Si ricorda quella sera..era eccitata all'idea della festa,sapeva che avrebbe incontrato Francesco e Massimo. La festa era di quest'ultimo...
Alle sette era ancora dietro la sua scrivania intenta a studiare Cicerone. Frequentava il liceo classico. Di lì a poco sarebbe stata interrogata e necessariamente doveva ripetere. Ma non era facile pensare al latino. Nella sua testa la domanda retorica continua era "Cosa mi metto stasera?",tipica di noi donne..

Infusion continua...
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mercoledì 14 settembre 2011

...La storia continua..

.."Ciao sono Francesco,lo so che non ci conosciamo,ma mi è giunta voce che stai organizzando la festa a sorpresa di Gaia.Vorrei sapere se avessi bisogno di aiuto..quando vuoi contatattami su Facebook ti aggiungo come amica"..questo era il messaggio che Francesco aveva inviato a Paola. Quest'ultima gli avava risposto "Grazie Francesco,per ora procedono bene i preparativi,ma se ho bisogno di aiuto ti terrò in considerazione.Se vuoi lasciami il tuo numero e ti manderò un messaggio.".Questo è stato l'inizio della loro storia. A Francesco,Paola era sempre piaciuta. Non si poteva dire la stessa cosa per lei. Ma non affrettiamo le cose.Ci sarà tempo per raccontare tutto.
Quelle luci e quell'atmosfera avevano catapultato Paola nei ricordi e nel passato. Ma quella sera era con Margherita. Il clima di festa la inebriava e la presenza della sua amica dopo tanto tempo trascorso lontane l'una dall'altra, la rendeva felice. Stava tornando la persona che era. Stava riacquistando quella gioia e quella spensieratezza che aveva perduto per strada. Ancha Margherita si era risollevata. Ultimamente entrambe,per ragioni diverse, non erano serene. Paola era fiduciosa in un suo "recupero" e sperava che la sua vita da un giorno all'altro sarebbe potuta cambiare in meglio.

martedì 13 settembre 2011

"Una festa patronale"

Paola,la festa,le luci,la folla. La nostra P.esce allo scoperto. Il suo nome è Paola. Bruna,alta,occhi scuri,magra quanto basta. Ha trascorso una piacevole serata insieme a M. Un'uscita che non facevano da tempo. Il luogo del loro incontro è stato un paesino,dove si festeggiava il Santo Patrono. C'erano luci a volontà,sembrava natale. C'era la banda,la folla,i bambini nei carrozzini,le mamme e i papà,le nonne che non mancano mai. E poi le bancarelle dei pop corn,dello zucchero filato,dei dolciumi e della frutta secca.L'odore della festa era nell'aria. L'essenza di dolce. Si pregava e si seguiva il corteo. Sino alla chiesa. Paola ricordava il natale di tanto tempo fà. Mano nella mano con Francesco. Le stesse luci,lo stesso odore,lo stesso sapore nell'aria. Ma con Francesco la serata era stata diversa che con M. Si erano conosciuti per caso Paola e Francesco,ad una festa di complenno. Lei era la migliore amica della festeggiata. La prima volta che si erano parlati era stato per e-mail. Francesco l'aveva contattata per avere informazioni sulla festa a sorpresa che la nostra protagonista aveva organizzato per G...

Continua domani...Seguite Infusione

Un grazie a Serena di cuore

lunedì 12 settembre 2011

...Dietro la maschera

...P.aveva un carattere timido e riservato. Non era facile per lei fare amicizia. Come un giorno le aveva detto M., sapeva mantere vivo un rapporto anche se all'inizio non era facile istaurarlo. La timidezza la portava ad indossare una maschera che molto spesso poteva essere percepita come antipatia. Con le amiche più strette si lasciava andare,con i ragazzi che invece conosceva da non molto, era sempre sulle sue. P. odiava il suo carattere. Quando doveva parlare in pubblico il fiato le diventava corto,il cuore le batteva a mille,avvertiva un nodo alla gola e allo stomaco e pronunciava  affannosamente parole senza senso come se fosse reduce da una corsa ad ostacoli. La gente la spaventava. Per rilassarsi l'unico rimedio era mettersi a suo agio,ma questo era compito del suo interlocutore. C.la intimoriva. Non è che avesse paura di lei,anzi,ma non riusciva a stabilire un rapporto. Parlavano su Facebook,o si scambiavano sms,ma in pubblico non c'era scambio di battute. A P. questo dispiaceva molto,ma era essenzialmente bloccata. Stabilire un rapporto di amicizia non è una cosa da poco,non cresce sugli alberi la fiducia e l'interesse per una persona. C. e P. erano molto diverse eppure c'era qualcosa che le accomunava. P. questo lo sentiva e ne era sicura. C’era un nesso che le legava. Avevano storie completamente diverse. C.aveva affrontato un’infanzia non facile. La madre se ne era andata di casa quando lei aveva appena 10 anni. Era fuggita con un uomo più giovane e ora chissà in quale parte dell’Italia si trovava. Si definiva nonostante tutto una ragazza solare e divertente,spigliata,piena di vita,con la passione per la musica e la scrittura.

Più volte la nostra protagonista aveva cercato di parlarle,ma non ci era riuscita fino in fondo come avrebbe voluto. P.nei suoi confronti indossava una maschera. La indossava quando si sentiva insicura e minacciata, quando voleva apparire forte e spensierata, quando era con il morale a terra ma nonostante tutto andava avanti senza mai fermarsi.

Quella maschera che forse tutti noi indossiamo almeno una volta nella vita,per apparire ciò che non siamo o che non vogliamo essere. Si indossa per le ragioni più diverse e complesse. Anche C.sicuramente la indossava. Era fragile dentro. Un giorno lo aveva scritto tra le righe di una conversazione e P.aveva colto questo “messaggio”come una richiesta di aiuto.

La maschera a volte ci perseguita,non è sempre piacevole indossarla,non è semplice. Ma la vita,a volte ci obbliga a farlo…CONTINUA…


domenica 11 settembre 2011

....Anticipazione di domani...

...Domani Infusion prosegue la sua storia con "Dietro la maschera"...racconto realistico di una ragazza alle prese con la sua personalità e con quella degli altri.Con la difficoltà di fare amicizia e lasciarsi andare...Seguite su Twitter(90infusion)e Fb(pagina facebook:LA PAROLA DI OGGI E'..(DI INFUSION D'IRIS))

A DOMANI CARI LETTORI

sabato 10 settembre 2011

...Ipermercato

L'ipermercato era chiassoso stamattina.Colorato,caotico,sembrava Il mercato delle pulci.Bambini,mamme,papà,uomini soli,con e loro maglie aderentiche che definiscono i pettorali scolpiti.Donne,mogli,con a carico una famiglia numerosa.Devono provvedere a tutto loro.Poi ci sono i figli con i papà.E non i papà con i bambini.Le piccole pesti urlano,si inseguono,esauriscono il povero genitore che si arrende,è stanco.Per lui il sabato non è un giorno di riposo,anzi,a volte preferirebbe andare a lavorare.Poi ci sono gli anziani signori,con le loro compagne.Scelgono accuratamente i prodotti.Appoggiano gli occhiali sul naso,riflettono,poi rileggono e chiedono alla moglie "cara allora questo va bene?".E la moglie annuisce.I carrelli.P.si ricorda quando faceva la spesa con mamma e papà.I bambini si mettevano "nel carrello".A pensarci P.rabbrividisce.Non può credere di aver subito una simile "tortura"!Come faceva a sopportare quell'aggeggio scomodo e di ferro,che non presentava all'interno neanche un seggiolino accomodante e morbido,ma duro e di plastica.
Ama fare la spesa.Perdersi nei corridoi,tra gli scaffali ordinati con mille prodotti,tutti diversi,tutti con la propria etichetta,immagine,grandezza.Si distrae.Respira tranquillità.Sente la voglia di osservare e studia quei piccoli prototipi di uomini,chiusi in una scatola,che corrono freneticamente e fanno la fila alla cassa,o sbuffano perchè impazienti,o talmente stanchi da risultare rallentati.Ha bisogno di distrarsi.Ieri ha avuto un'altra giornata strana P.La testa leggera,ubriaca di emozioni,di ansia.E il cuore andava,correva come non mai.Ha iniziato a respirare freneticamente.I suoi polmoni imploravano ossigeno.La sua testa faceva pensieri strani.Aveva in borsa un flaconcino con delle pillole dentro.Ha pensato di non prenderle,ma alla fine ha ceduto.Si è accesa la sua solita sigaretta.Ha bevuto la sua birra.Si è calmata.Ma può continuare a torturarsi...???P.non dovresti..

venerdì 9 settembre 2011

AAA cercasi parole...

Infusion cerca nuovi spunti e nuove parole.Contribuite e...scrivete a laparoladi@hotmail.it

...Non è un addio ma è un arrivederci

La parola di oggi è...non è un addio è un arrivederci.Quante volte lo avete pronunciato?O pensato?O sperato?La nostra protagonista,P.troppe.
P.è una buona amica,per tutti o quasi.L'ideale:presente,simpatica,paziente,ascoltatrice e consigliera.Quell'amica che tutti abbiamo o quasi.Ama essere presente nella vita di chi le vuole bene.Vendicativa come molti ma amorevole come pochi con i suoi amici.Il legame che aveva con alcuni,risultava indissolubile,stretto e solido.Niente e nessuno avrebbe potuto spezzarlo.Gli addi facevano parte della sua vita e ancora la caratterizzano.
G.parte di nuovo.Lei è sempre stata parte di P.
Bionda con gli occhi che avevano il colore del cielo.G.ha un caratterino niente male.Agguerrita,coraggiosa e molto intelligente.E' sempre stata presente o quasi.Quando mancava,poi tornava ed era come se non fosse mai andata via.Ed anche oggi è così.Parte,vive la sua vita,come del resto P,e quando torna le due si ritrovano,ed è come se lei non fosse mai partita,non avesse mai abbandonato la sua città,perchè vive sempre nel cuore di P.
Ma molto spesso l'addio si era rivelato tale in molte altre occasioni..come quell'anno in cui una sua amica storica partì per Bologna.Si chiamava Daniela.Daniela era una ragazza molto strana,ambigua e timida.Aveva conosciuto P. tra i banchi di scuola ed erano subito state grandi amiche.Ma un anno quel banco rimase vuoto...

giovedì 8 settembre 2011

...Lettera ad un innamorato

La parola di oggi è...Lettera ad un innamorato.P.amava scrivere lettere.Si diceva fosse portata per scrivere lettere d'amore ai ragazzi...
Caro innamorato,
ti scrivo perchè sento la necessità di parlare con te,ma di persona risulta essere difficile.
Ci conosciamo da molto tempo,e insieme siamo cresciuti,abbiamo affrontato tempeste,momenti bui,e ne siamo usciti sempre insieme,mano nella mano.Ricordo ancora quando ci siamo incontrati.E' stato tutto così casuale.Se avessi conosciuto un altro ragazzo quella sera,non sarei qui a scriverti.All'inizio era solo attrazione,ma poi gli anni sono trascorsi e siamo arrivati a questo punto importante.Non ci credo ancora.Eravamo bambinetti e ora siamo un uomo e una donna.Due ragazzi alle prese con la vita,con scelte difficili,alle prese con l'amore.Forse il nostro è stato colpo di fulmine,forse no.Ero timida all'inizio, volevo giocare bene le mie carte per poi non rimanere delusa.Dovevo scoprire prima chi fossi.E quando un giorno hai deciso di segnare la mia vita,non ho rifiutato.Ho scelto di far parte della tua.L'amore per te non è mai cambiato,ho sempre nutrito sentimenti forti.Non ho mai avuto dubbi su di te e sulla nostra storia.Ma tu hai deciso un giorno di lasciarmi andare.Una mattina di agosto.Hai deciso di volare altrove.E io?Io sono rimasta qui ad aspettare,invano.Ho aspettato per mesi,anni, mi hai abbandonato.Poi un bel giorno,nel caldo e lontano settembre,sei ricomparso,sei ritornato,non sembravi neanche tu.Avevi i capelli neri arruffati,la barba incolta,lo zaino sulle spalle,e mille parole per me.Abbiamo ricominciato.Ma per quanto lo avessi fatto,avevo iniziato con i primi dubbi,le prime perplessità sulla nostra storia,su di noi,sulla nostra effettiva incompatibilità.Perciò oggi decido di parlarti.Oggi trovo il coraggio per lasciarti andare,di nuovo.Ma questa volta decido di farlo per sempre...Addio amore mio.Addio per sempre.Custodirò nel mio cuore le esperienze vissute assieme,le parole dolci e importanti pronunciate,ricorderò i bei momenti,i compleanni,gli anniversari,la vita quotidiana insieme a te.Sei stato e rimarrai sempre una persona importante per me...

Con Amore

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mercoledì 7 settembre 2011

...Sfogarsi

La parola di oggi è...sfogarsi.Oggi è una giornata particolare per P.ha l'animo vuoto.Sembra continuare ad andare avavnti perchè gli eventi corrono e lei non può solo stare a guardare,ma al contrario è quello che continua a fare.P.si è sfogata.Ha tirato fuori tutto quello che poteva e che doveva.Ha confifato a una sola persona cosa fosse davvero successo.Sfogarsi implica dire la VERITA'.Questa per P. è stata sempre una parola difficile,anche da pronunciare.Tendenzialmente P.quando racconta le sue vicende dice mezze verità.Non è una bugiarda,ma quando si confida,affronta solo parte della storia,o parte del problema.Diciamo che non è completamente sincera.Non lo vuole essere perchè ha paura che non la capiscano,non la comprendano.Sa benissimo che chi ascolta non può aiutarla.Invece M.è diversa.Lei cerca negli altri la risoluzione ai suoi problemi.Lei ricerca conforto e parla con P.Parla delle verità non dette,della paura di ammettere i propri sbagli.M.è fragile.Come P.in questo momento.P. non è più quella di una volta.Riconosce di essere cambiata.Ci sono stati diversi eventi che l'hanno segnata e invece di rafforzarsi ora sembra un agnellino nella terra dei lupi.Non sa cosa fare e come reagire.Non capisce come uscire dalla situazione che si è creata intorno a lei.Forse conosce in cuor suo la soluzione,ma essendo troppo scomoda,studia altri modi per risolvere il problema che si è annidato in cuor suo.Al contrario M. è più forte ora,prima era come P.Insicura.Ma ora si è chiarita,ha messo ordine nella sua mente.Ha studiato la formula della felicità e la sta applicando alla sua esperienza.Ha trovato il modo per affrontare i problemi,ed ora che ci riuscirà,potrà di nuovo essere libera.Ma il bello di tutto questo è che la formula l'ha scritta P...

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martedì 6 settembre 2011

...Il nostro film

La parola di oggi è...film.La nostra amica P.amava vedere film.Sopratutto amava rivedere il film della sua vita.Come vi ho già detto era una grande sognatrice.Volava con la mente e riusciva ad arrivare con i suoi pensieri in luoghi sconosciuti.Era solita trarre una morale da tutto ciò che vedeva o sentiva.Analizzare ogni minima cosa che la coinvolgesse era all'ordine del giorno.Da piccola voleva fare la psicologa,ma una volta cresciuta le avevano consigliato di cambiare strada.Era un'attenta osservatrice e anche ascoltatrice.Sentiva il bisogno di comunicare i suoi pensieri agli altri.E lo faceva con le sue amiche.Non avete mai ripercorso con la mente un episodio?Una tappa della vostra vita?Un periodo felice?P.lo faceva sempre.Era ossigeno per lei.Quasi non le bastasse vivere nel mondo reale.Anzi viveva nella realtà,ma respirava nell'immaginazione.Ascoltava la musica e sognava...
...R era una persona come P.Si erano conosciute in una calda giornata d'estate.Era una delle confidenti di D,migliore amica di P.R si era avvicinata a P per caso.All'inizio non parlavano molto.Erano timide.Uscivano nello stesso gruppo ma si comportavano come due estranee.R era una rossa,con la pelle chiara chiara e gli occhiali.Portava l'apparecchio.Era una ragazzina molto fragile.Lo si percepiva subito.Stava sempre sulle sue.Non si lasciandava mai andare.Pacata e timorosa.Un giorno R decise di far parte della vita di P e di diventare la sua confidente.Tutto iniziò quando P conobbe...
Avete mai provato a scrivere la vostra storia?Avete mai provato a raccontarla come se fosse un film?Avete mai rivissuto nella vostra testa i momenti belli e anche quelli brutti,modificando il finale o i dialoghi?Vi siete mai accorti di essere "liberi di sognare e di volare"?Provateci se non ci siete ancora riusciti.Provate a chiudere gli occhi e immaginare.Non vivete solo di sogni,concretizzateli.Ma non vivete solo nella realtà.

Scrivete la vostra storia..e seguite Infusion D'Iris

lunedì 5 settembre 2011

...Emozioni

La parola di oggi è...emozioni.Le emozioni che provava P.quando guaradava il balletto erano davvero tante.Le girava la testa.Era ubrica di emozioni.La nostra amica P.è parte integrante della storia.E' la protagonista di tutto.E' quella a cui mi ispiro per scrivere.Il mio ossigeno.La mia vena creativa.P.amava il balletto.No no,anzi Ama il balletto.Ama la danza.Ama muovere il suo corpo a ritmo di musica.Aveva creduto fin da piccola di poter fare la ballerina ma aveva abbandonato il suo sogno troppo presto.E' molto realista e presto si rese conto che il suo fisico non andava.Non ha bei piedi,belle gambe,non è abbastanza magra per questo tipo di Mostro sacro che è la danza.Ma nonostane tutto P.ama danzare.Ama esprimere con i suoi gesti quello che ha dentro.Ama liberare le sue emozioni.Quando per radio ascolta una canzone,i suoi pensieri scorrono...
P.è su un palco.Luci spente.Solo un occhio di bue su di lei.Danza.Respira.Sente il suo corpo muoversi e tagliare l'aria.Sente i muscoli tirati e pronti per portare a termine una coreografia.Immagina i passi.La musica la travolge,la distende.Il cuore le batte a mille,come quella volta che ha dato il primo bacio.E' innamorata P.Innamorata della bellezza della musica che le scorre nel sangue.Che l'avvolge.Ascolta musica sempre ad alto volume perchè vuole sentirla sua.Vuole ascoltare ogni nota.Tiene il tempo.Balla nella sua testa.Si affatica.E poi?poi avverte una voce.E' lo speaker radiofonico che annuncia il titolo della canzone.Il palco scompare.Le luci si spengono.I passi si perdono.La mente si chiude.Ritorna nel mondo reale.P. è una sognatrice.Una a cui piace sognare ad occhi aperti costantemente.Sembra sbadata alle volte.Le piace pensare che la sua vita sia un film.Un gran bel film(V.Rossi).Vuole essere la protagonista e nella maggior parte dei casi rivive i bei momenti nella sua testolina.A volte cambia il corso degli eventi.Modifica i dialoghi,le risposte,inserisce nuovi personaggi,e da qui ne nasce una nuova storia.E' creativa,molto emotiva,espressiva.Sente di doversi esprimere.Sente di dover fare qualcosa per respirare di nuovo,come una volta.Si sente costretta in uno spazio piccolo e chiuso.Come quella volta che si era messa in testa di dover scrivere un libro con la sua amica.Ne era convinta.Era un bel periodo quello che stava vivendo.Pieno di sensazioni forti.Lo rivivrebbe ancora se potesse.Confidava per telefono a R..
Confidava a R quello che scriverò,non so,magari domani...

Scrivete e seguite..baci Infusion D'iris


L'emozione distorce gli eventi,li modifica.E'lo spettro della tua anima.E' una luce nella tua testa..

domenica 4 settembre 2011

...Analisi della persona

La parola di oggi è...Analisi della persona.Oggi partiamo con un titolo complicato,ci ho preso gusto.Allora perchè analisi della persona?Perchè ieri ho cercato di farlo.Partiamo dall'inizio.
Ero seduta sulle panchine di una calda e accogliente città turistica con Mr.X(chiameremo così la persona che ho analizzato) e nella conversazione,io ho esordito dicendo "Perchè tu sei...".Mai analizzato una persona?Mai studiata?Mai cercato di capire perchè ha un determinato atteggiamento o perchè risponde sempre nello stesso identico modo tutte le volte?Beh a me capita di farlo.E' anche un modo per scoprire meglio chi è e per capire se io stessa sono brava nell'analisi.Ne ho conosciute tante,ma analizzate poche.Analizzo quelle che ho più a cuore o quelle che mi incuriosiscono.Anche quando seduta su una panchina osservi la gente che passa e cerchi di capire chi è,cosa fa,perchè non parla con sua moglie che è al suo fianco.
....Tu sei,tu sei una persona egocentrica,ho detto.Sei una finta timida.Una persona che appare introversa ma dopo due secondi tiene banco.Ti piace l'attenzione di molti e la ricerchi.Una persona timida a volte si nasconde o parla in silenzio,tu se lo fai è perchè in genere non alzi il volume della voce,ma dici sempre qualcosa di ridicolo che attira gli occhi su di te.Ti piace essere divertente,sei una persona simpatica,ricerchi nella gente continue conferme.No?beh sì.Hai tanti amici,questo è un pregio.Però ne hai pochi a cui chiameresti per chiedere un consiglio.Ah già,tu non hai bisogno di consigli o di aiuto.Credi di essere una persona capace di poter risolvere qualsiasi problema.Forse ci riesci pure,ma non sempre.Per te gli amici sono fondamentali.Daresti la vita per loro.Qui mi fermo e rifletto.
Per te sono importanti,dai loro quello magari che non vuoi dare ad altre persone a te più care.Sei protettivo.Con chi vuoi tu.Cerchi di proteggere chi ne ha bisogno.Soprattutto chi ha una vita difficile.O quasi.Molto riservato.Estenuante a volte quanto tu lo sia.Penso che voglia proteggere i tuoi ricordi,la tua vita,perchè se davvero tu raccontassi la verità ti sentiresti NUDO,e soprattutto debole.Non vuoi apparire così.Sei una persona forte,ma tutti hanno momenti di sconforto.Beh tu no.Ma sono convinta che ne abbia avuti,come tutti del resto.Non ti butti giù,non ti piangi addosso cerchi di reagire.Se ti chiedo qualcosa di cui non vuoi parlare,abbassi lo sguardo o non mi guardi e volti la testa,non dando molte spiegazioni.Bisogna incuriosirti per parlare.Tu dici che parli tanto per parlare?Non è sempre vero.Mi accorgo quando non hai nulla da dire.Quando sei annoiata.E' difficile solleticare la tua curiosità anche su un futile argomento.Sei gelosa.Rido.Ma non delle persone che ami.Ma della tua privacy.Non vuoi che sia varcato un certo confine.Ognuno al suo posto.Persona a volte ambigua.Cerco ancora di capire il perchè di determinate risposte vaghe,la chiarezza non è il tuo forte.Non lo sei, non vuoi esserlo.Hai molte facce.Non è una cosa negativa.Semplicemente hai tanti lati del carattere diversi.Non sei monotono.Però quando scherzi ora sei prevedibile nelle battute.Hai due passioni.Forti,fortissime.Tante persone che ti vogliono bene.Tanti amici.Poi ci sono io.Non ti giudico.Se pensi che lo faccia sbagli.Cerco di capirti.Cerco di capire loro.Ci parli,scherzi e ridi.Ma..
Sono solo loro.Non meno importanti,ma non al pari...ma di chi??Dimmelo

sabato 3 settembre 2011

...Confusione

La parola di oggi è ...confusione.Oggi decido di parlare di me in prima persona.Generalmente considero una parola della giornata trascorsa e vi dedico una pagina.Oggi farò esattamente la stessa cosa.Ma in vece di generalizzare o citare terzi parlo di me.E' un periodo decisamente particolare.Mi rendo conto di non essere più come una volta.Non vivo completamente tranquilla.Ora qui non posso spiegare le motivazioni,sarebbe troppo lungo e complicato.Vivo, come un giorno ho scritto nel post "crisi",in apnea.In allerta, per qualsiasi cosa.Ma soprattutto per una.Il mio stato d'animo non è più quello di una volta.Ci sono molti momenti di tristezza,d'insoddisfazione,di ansia e paura ma in particolare di pianto.Tanti momenti così.Però poi arriva un bel giorno in cui accade qualcosa che ti sconvolge la giornata o la serata,in questo caso.Arriva una sorpresa.Arriva una ventata di freschezza e di profumo.Arriva il momento di sorridere.E il cuore batte a mille.I tuoi occhi si illuminano nuovamente di gioia.Ieri è stato così.Mi sono distesa dopo tanto tempo.Solo in un momento della serata veramenete minuscolo la mia mente ha iniziato a vagare verso mete sconfinate.Mete che mi avrebbero fatto ritornare al solito stato d'animo,da cui io stessa necessito di liberarmi,ma che non mi abbandona.Il titolo di oggi è confusione,non perchè mi senta "confusa"riguardo a un rapporto o a qualcos'altro.La realtà è che io sono Confusione.Cambio continuamente stato d'animo e modo di reagire agli eventi.Sono così perchè sì,lo sono sempre stata.Ma d'altronde mi rendo conto di esserlo perchè c'è un problema che mi mette KO.Che è difficile superare.Che vedo come un masso impossibile da sollevare.Se solo avessi il coraggio di scriverlo,qualcuno potrebbe farsi una grassa risata.Però chi può decidere se è più o meno importante?A me provoca un'eccessiva reazione di sconforto.Quest'ultimo è il baratro,è la bestia nera.Ora non pensiate che sia una depressa.Dico solo che quando i problemi ci riguardano in prima persona,sembra così impossibili superarli,che quasi ci si tira indietro dal farlo.Nonostante io abbia anche più sostegni,non posso sempre contare su di loro.In un certo senso devo farcela da sola.E mi rendo conto quanto sia difficile.E' complicato perchè ci sono delle persone e dei sentimenti di mezzo.Mi sono resa conto come nell'ultimo periodo sia stata anche capace di odiare.E' una parola orribile,me ne rendo conto.Odiare per cosa poi?Odiare perchè?Beh il perchè lo so,ne sono fin troppo cosciente.Il mio odio forse deriva da un'insicurezza o dal fatto che non mando giù una persona?Beh forse tutte e due.O forse solo perchè c'è odio e basta.Sia chiaro.La persona che odio non ha commesso qualcosa contro di me,ma indirettamente è come se lo avesse fatto.Ora così è complicato da capire!Ora sapete perchè il titolo di oggi è Confusione!La storia per intero non posso scriverla.Però dai post piano piano si capirà e si è capita.E' la storia di una ragazza insicura e molto timida che si inn....Al prossimo post!

venerdì 2 settembre 2011

...Tradimento

La parola di oggi è...Tradimento.Avete mai subito o tradito qualcuno?Beh io nella maggior parte dei casi difendo sempre chi viene tradito,non accetto il tradimento.Ma perchè si tradisce?Il tradimento nella maggior parte dei casi riguarda un rapporto di coppia,ma può interessare anche un'amicizia,si può tradire anche la fiducia di un genitore.Penso che si tradisca perchè si desideri il così detto "frutto proibito".Si vuole raggiungere un determinato obiettivo o si vuole conoscere una determinata persona.Allora andiamo con ordine e parliamo dell'amore che magari ci può interessare maggiormente.Perchè una donna/uomo tradisce il suo compagno?Forse si rende conto di avere un rapporto piatto con il partner e si vuole cercare nella scappatella,una via di fuga dalla vita monotona di ogni giorno.Perchè si vuole sentire il brivido di una passione celata da bugie.Perchè si sente l'adrenalina a mille quando si bacia furtivamente il nuovo "amore"o"passione".Perchè si vuole più attenzioni e si cerca di ottenerle in modo disonesto e squallido.Poi c'e il caso di un amore finito,di una passione svanita,di un feeling perso nella notte dei tempi e allora il nostro traditore commette il perverso errore di non voler lasciare la persona "amata"perchè timorosa di perderla per sempre e istaurare una relazione parallela con l'amante in questione.C'è un film che personalmente ho visto che mi ricorda questa situazione.Il marito tradito dalla moglie per un uomo molto più giovane e pieno d'interessi.La donna era stanca della routine con suo marito.Era annoiata dai soliti discorsi.Nella vita reale può anche accadere questo.Lei si annoia con lui.Non sente più la passione.Non sente più il calore di un tempo.La voglia di stare insieme.Ma nonostante tutto non riesce ad essere sincera e chiara con lui.Inizia magari tutto per gioco.Un semplice scambio di sms o di chiamate.Iniziano i primi appuntamenti innocenti,i primi caffè al bar.E poi?e poi inizia la discesa verso il burrone.Non c'è possibilità di risalire.Non c'è la possibilità di ritornare indietro.C'è un primo bacio,e poi ancora un altro e un altro ancora.Lui ti fa mille sorprese.Tu cadi ai suoi piedi.E non ti rendi conto che stai sbagliando,non ti rendi o non vuoi rendertene conto,perchè la situazione ti fa comodo e ci stai bene.Nonostante sia una disonestà, non te la senti di rinunciare a tuttto questo.Ma intanto pensi solo egoisticamente.Non ti rendi conto che c'è una persona dall'altra parte della città che ti chiama "Amore",che non metterebbe mai in dubbio la tua fiducia e fedeltà.C'è una persona che stai tradendo e non te ne rendi conto.Messaggi con l'altro freneticamente.Istauri rapidamente con lui un rapporto che con il tuo partner hai costruito dopo anni.Dici di essere cosciente,ma menti a te stessa.Non lo sai cosa stai combinando.Dovresti sentirti sporca.Ammetti di sentirti male per quello che stai facendo.E invece continui imperterrita verso la tua strada senza mai dire STOP.Se davvero ci tieni a quella persona,l'unico rimedio,è essere sincera.Prima di tutto esserlo con te stessa e poi con il tuo partner.Errare è umano ma perseverare è diabolico.Cosa insegnerai un giorno ai tuoi figli?Che il tradimento giova alla salute?Farsi un'analisi di coscienza ogni tanto aiuterebbe a capire gli errori commessi sul percorso burrascoso chiamato VITA.

giovedì 1 settembre 2011

...Crisi

La parola di oggi è...crisi.Siete mai stati in crisi?Di qualsiasi genere e tipo.Per qualsiasi motivazione,futile o importante che fosse?Del resto chi può decidere quando è più o meno importante  se non voi?Voi che vi sentite diversi da come eravate un tempo.Magari meno tranquilli,più ansiosi.Quello che prima poteva darvi sicurezza ora vi mette KO.Quello che davate per scontato ora non lo è più.Ricercate sempre nelle persone che vi circondano forza e comprensione.Cercate sempre di apparire forti quando invece siete deboli.Piangereste ogni minuto ma non potete.Magari c'è chi lo fa,e chi invece cerca di superarla diversamente,senza necessariamente piangersi addosso.Ti senti a volte schiacciato,con questo peso che non ti permette di riemergere.E' un pò come se fossi in apnea sott'acqua,il mondo và avanti e tu sei sotto la superficie e non riesci a risalire.Stai giù e vorresti,t'impegni ad essere diverso.T'impegni a ritornare la persona che eri.E poi ci sono i giudizi.Ti dicono che ti vedono diverso.Che sei cambiato.Che non sei più la stessa persona di una volta.E allora cerchi di capire e motivare a te stesso il perchè del cambiamento.La causa di tutto.E magari ci riesci pure.Ti analizzi,e soffri,e cerchi di cambiare.Ti sfoghi con chi capita.Cerchi conforto e aiuto nelle piccole cose.Passato il dramma,quando hai raggiunto davvero il limite,quando hai trascorso un periodo pessimo, pieno di nervosismo,di paura,di tensione,di odio,ti addormenti,e al risveglio sembra che una tempesta ti sia stata scagliata contro.E tu eri lì,statico a guardare il temporale che si avvicinava.Così,fermo.Senza fare nulla.Senza metterti al riparo.Senza chiedere un ombrello.Senza fare niente.Osservavi la folla che scappava.Che intelligentemente cercava riparo.E tu?NO.Tu eri lì bloccato.Il giorno dopo cerchi di ricominciare.Cerchi di capire la tua situazione e di superarla.Cerchi di non vedere tutto nero ma delle leggere sfumature di grigio.Cerchi un pò come il fumatore che vuole smettere di fumare,di impegnarsi,e nonostante vicino a lui ci sia il tunnel della ricaduta,guardandolo con disprezzo,prega di non ritornarci più.

mercoledì 31 agosto 2011

...Gelosia

La parola di oggi è ...gelosia/possessione.Mai stati gelosi o comunque particolarmente attaccati a qualcosa?Non avete mai sofferto perchè una cosa vi era particolarmente cara?Non avete mai odiato chi cercava di portarvela via?Un giocattolo,un peluche,un regalo,una qualsiasi cosa.O anche un rapporto,un'amicizia.A volte capita che non lo si faccia pensandoci.Questa bestia nera s'impossessa dei nostri sentimenti e tende a distorceli e modificarli,in peggio.Si attacca,e non si scolla più.Se razionalmente pensi che non ci sia modo di essere gelosi o possessivi,l'altra te, dice il contrario.E' come se fossi bipolare,come se avessi due personalità.Una "buona"che ti conduce sulla retta via,ed è anche comprensiva e l'altra "cattiva"quasi maniacale.Ma come si allontana?C'è un libro che personalmente ho letto che parla di questo.Si ritiene che la gelosia possa scaturire dal complesso di Edipo che molto spesso si attribuisce ai bambini.Deriva dal desiderio di primeggiare nei o nel rapporto umano.Di essere un'unica e sola metà o amica o figlia/o.Forse bisogna fidarsi più degli altri,forse bisogna conoscere meglio le persone che ci circondano,forse è necessario solo autoconvincersi che la gelosia distrugge il rapporto,disintegrandolo, annientandolo..e quel che resta è solo Lei.

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martedì 30 agosto 2011

...Seduzione

La parola di oggi è...seduzione.Davvero tutti possono conquistare tutti?!anche se alla prima impressione una persona non ti ha per niente colpito??Beh nella seduzione a quanto pare non esistono regole,oppure esistono ma valgono per pochi oppure quando funzionano è semplicemente un caso fortuito.Sta di fatto che ognuno di noi, nel modo di comportarsi con una persona da cui è particolarmente attratta,adotta un atteggiamento,un modo di parlare,di ridere e gesticolare diverso.Naturalmente c'è anche la distinzione tra gli uomini o donne più coraggiosi e sfacciati e i più timidi.I primi hanno la carattesristica di"andare al sodo" i secondi sono più rallentanti e a volte presi dall'incertezza, abbandonano la possibilità di continuare a corteggiare.Nella seduzione a quanto pare ci deve essere un pizzico di fortuna,sfacciataggine,e tutti i canoni che possono colpire una determinata persona.Bisogna capire cosa piace al ragazzo/a a cui vorresti avvicinarti e cercare di colpirlo/a anche brillantemente.Poi inizi davvero a essere te stesso.Perchè esserlo dall'inizio non sempre può piacere.O può essere il contrario.Puoi piacere per quello che sei.Però la parte più difficile è capire cosa piace e cercare di mettere in atto la strategia della conquista.Una volta conquistato/a le cose dovrebbero e dico dovrebbero,essere più semplici.Non si può scrivere un trattato di seduzione,oppure sì,ma ogni storia è diversa dalle altre,ogni carattere,ogni pensiero,tanto da non arrivare più a capo della questione.

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lunedì 29 agosto 2011

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...Partenza/arrivo

La parola di oggi è...partenza/arrivo.Finite le ferie,le vacanze,finito agosto,si ritorna alla solita routine.Si ritorna nel proprio letto con il prorpio cuscino,alla propria casa,si ritorna alle comuni abitudini che ora appaiono nuove ma che si riveleranno essere comunque delle ripetitive abitudini.Si ritorna ma quello che resta nella tua mente per almeno una settimana,se non più,è l'odore della'abbronzatura della pelle mescolata alla salsedine,ti rimane la sabbia tra le mani,ti rimane il vento tra i capelli e il rumore del mare nella testa.Tutto questo documentato da foto e da video,in una NUOVA CARTELLA che crei sul tuo pc intitolata"ESTATE 2011"e magari vi aggiungi una frase,un commento,una parola che ripetevi sempre per poi motivare a chi cliccherà su quella cartella per dire..."quando ero in vacanza ripetevamo continuamente questa frase perchè.."e da lì parte la carrellata di ricordi.Forse sono un pò malinconica,forse no.Alla fine tornare a casa è necessario,cominciare la tua vita di nuovo,combattere le difficoltà di ogni giorno.E' pur sempre la nostra vita,e se proprio avrai un giorno bisogno di conforto penserai e programmerai un'altra vacanza per sfuggire allo stress cittadino e per rifugiarti in un altro mondo al riparo dalle avversioni della città.

giovedì 25 agosto 2011

...Ribellione


La parola di oggi è...mentalità conservatrice.Oggi, come da molto tempo nella mia vita,mi capita di combattere con l'ostilità e a volte ottusità di certe persone che a guardare l'età sono più mature.Questo continuo essere ossessionati da qualcosa di brutto,di negativo.Questo essere preoccupati continuamente di cosa possano pensare gli altri,e confrontare qualsiasi evento o esperienza di vita con quella altrui.Questo continuo soffocamento,magari a volte involontario,ma da atteggiamento premuroso si trasforma in "perseguitare".Credo che a volte gli eventi debbano essere vissuti.Le persone scoperte e non fraintese.I giudizi dati con parsimonia e non gettati al vento.Le esperienze di vita capite e non giudicate.Insomma,avere un'apertura mentale ti porta a vivere meglio,scoprire cose a cui prima non ti saresti avvicinato,a non giudicare all'apparenza.

Come lui,una persona che si ribella e reagisce.

mercoledì 24 agosto 2011

www.volilow.com

...Cielo stellato

La parola di oggi è...cielo stellato.Non vi è mai capitato di stendervi sulla spiaggia oppure in macchina(per chi ne avesse una con tettuccio panoramico)e osservare le stelle??Ma quante ce ne sono??Non vi è mai capitato di passare una serata romantica sotto le stelle?O con gli amici?Sulla spiaggia attorno al fuoco con qualcuno che suona la chitarra.Oppure semplicemente non mi vi è mai capitato di trovarvi soli con l'Ipod nelle orecchie e stare con il naso in sù?Provateci se non lo avete mai fatto.Ti senti al centro del mondo.Ti senti piccolo,un piccolo puntino sormontato da mille altri puntini brilluccicanti.Insieme a loro ti senti anche tu una stella nell'infinito della notte scura.

martedì 23 agosto 2011

La parola di oggi è...

La parola di oggi è...mi sveglio la mattina e creo qualcosa di nuovo.Mi sveglio la mattina invasa da una vena creativa e cerco di fare di tutto per inventare qualcosa di nuovo.Mi sveglio la mattina e inizio un blog.Non so se questo potrà essere un bene o un male.Se lo leggerò solo io e nessun'altro.Se non interesserà a nessuno.So solo che ho iniziato...La parola di oggi è..è in un certo senso un diario di bordo.E' scrivere riguardo ad una parola che vi ha caratterizzato la giornata.E' lo sfogarvi con voi stessi.E' l'essere scrittori per 5 minuti.Poeti della vostra esperienza.La parola di oggi è..inventate e stupite voi stessi..