venerdì 18 novembre 2011

1920

Sarà come danzare a ritmo di una musica suonata al piano in riva al mare, con le onde che s'infrangono contro di me e il piano forte. Il ritmo si ripete lento, è sempre lo stesso. Ed io mi muovo trasportata dall'immaginazione: sono sul grande palco di un maestoso teatro e sto danzando per te, l'ignoto. Quello che ricerco ogni giorno e che mi accompagna sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia, pensi o in qualunque luogo io sia. La musica cresce, le mani del mio pianista si intrecciano in una danza dell'amore. Il vento mi spinge a fare molteplici piroette, i miei vestiti si gonfiano e il volto mi si sporca di sabbia. Il tempo è grigio, ma questa volta non è come il mio animo. E' sereno e tranquillo, forse, anzi no. I miei piedi sono freddi, sento i granelli di sabbia tra le dita e l'acqua è così gelida. In lontananza, sulla cima di una collina, due innamorati si baciano. Un bacio lungo e appassionato come solo l'amore che li accompagna sa dare. I suoi occhi languidi, le sue mani calde e il sorriso da ragazzino che riscalda la fredda giornata invenale del lontano 1920.

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