martedì 29 novembre 2011

Days are forgotten

E se veramente i giorni si dimenticano, beh noi vogliamo dimenticare quei giorni no, quelli in cui abbiamo pianto, quelli in cui il mondo ha remato contro di noi, quelli in cui ci hanno deriso e tradito, quelli in cui ci hanno odiato, quelli in cui abbiamo lottato per niente. Vogliamo dimenticare le storie tristi e quelle non importanti, le perdite di tempo e i discorsi fini a loro stessi. Le giornate di pioggia e le cadute. Le ferite e il fiato corto.
Ricordami tutto il resto come un post it sul frigorifero della cucina. Appena sveglia lo leggerò e sorriderò. Ricordamelo con un sms stupido, con una battuta, con il solletico, con una canzone, con una parola di conforto o con una lettera...ricordamelo ma fallo sempre..

non dimenticarlo

venerdì 18 novembre 2011

1920

Sarà come danzare a ritmo di una musica suonata al piano in riva al mare, con le onde che s'infrangono contro di me e il piano forte. Il ritmo si ripete lento, è sempre lo stesso. Ed io mi muovo trasportata dall'immaginazione: sono sul grande palco di un maestoso teatro e sto danzando per te, l'ignoto. Quello che ricerco ogni giorno e che mi accompagna sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia, pensi o in qualunque luogo io sia. La musica cresce, le mani del mio pianista si intrecciano in una danza dell'amore. Il vento mi spinge a fare molteplici piroette, i miei vestiti si gonfiano e il volto mi si sporca di sabbia. Il tempo è grigio, ma questa volta non è come il mio animo. E' sereno e tranquillo, forse, anzi no. I miei piedi sono freddi, sento i granelli di sabbia tra le dita e l'acqua è così gelida. In lontananza, sulla cima di una collina, due innamorati si baciano. Un bacio lungo e appassionato come solo l'amore che li accompagna sa dare. I suoi occhi languidi, le sue mani calde e il sorriso da ragazzino che riscalda la fredda giornata invenale del lontano 1920.