lunedì 12 settembre 2011

...Dietro la maschera

...P.aveva un carattere timido e riservato. Non era facile per lei fare amicizia. Come un giorno le aveva detto M., sapeva mantere vivo un rapporto anche se all'inizio non era facile istaurarlo. La timidezza la portava ad indossare una maschera che molto spesso poteva essere percepita come antipatia. Con le amiche più strette si lasciava andare,con i ragazzi che invece conosceva da non molto, era sempre sulle sue. P. odiava il suo carattere. Quando doveva parlare in pubblico il fiato le diventava corto,il cuore le batteva a mille,avvertiva un nodo alla gola e allo stomaco e pronunciava  affannosamente parole senza senso come se fosse reduce da una corsa ad ostacoli. La gente la spaventava. Per rilassarsi l'unico rimedio era mettersi a suo agio,ma questo era compito del suo interlocutore. C.la intimoriva. Non è che avesse paura di lei,anzi,ma non riusciva a stabilire un rapporto. Parlavano su Facebook,o si scambiavano sms,ma in pubblico non c'era scambio di battute. A P. questo dispiaceva molto,ma era essenzialmente bloccata. Stabilire un rapporto di amicizia non è una cosa da poco,non cresce sugli alberi la fiducia e l'interesse per una persona. C. e P. erano molto diverse eppure c'era qualcosa che le accomunava. P. questo lo sentiva e ne era sicura. C’era un nesso che le legava. Avevano storie completamente diverse. C.aveva affrontato un’infanzia non facile. La madre se ne era andata di casa quando lei aveva appena 10 anni. Era fuggita con un uomo più giovane e ora chissà in quale parte dell’Italia si trovava. Si definiva nonostante tutto una ragazza solare e divertente,spigliata,piena di vita,con la passione per la musica e la scrittura.

Più volte la nostra protagonista aveva cercato di parlarle,ma non ci era riuscita fino in fondo come avrebbe voluto. P.nei suoi confronti indossava una maschera. La indossava quando si sentiva insicura e minacciata, quando voleva apparire forte e spensierata, quando era con il morale a terra ma nonostante tutto andava avanti senza mai fermarsi.

Quella maschera che forse tutti noi indossiamo almeno una volta nella vita,per apparire ciò che non siamo o che non vogliamo essere. Si indossa per le ragioni più diverse e complesse. Anche C.sicuramente la indossava. Era fragile dentro. Un giorno lo aveva scritto tra le righe di una conversazione e P.aveva colto questo “messaggio”come una richiesta di aiuto.

La maschera a volte ci perseguita,non è sempre piacevole indossarla,non è semplice. Ma la vita,a volte ci obbliga a farlo…CONTINUA…


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