mercoledì 19 ottobre 2011

Consulto

Memorie di una ragazza alle prese con una giornata troppo complicata

Mi rendo conto come a ventun anni sia disinformata. Come alcune cose si diano per scontato. La ricerca delle informazioni si riduce all’uso di internet. Non so se ritenerlo un bene o un male. Ma questa rete così ingarbugliata e a volte pericolosa è da ritenersi importante per chi non vuole o può chiedere spiegazioni. Ho provato sulla mia stessa pelle tutto questo. L’impossibilità di parlare con qualcuno e ricercare la soluzione sul web. Accendi il PC e digiti sul motore di ricerca la tua parola. Quella segreta che non puoi confidare. Mille siti si aprono dinanzi a te. Inizia la ricerca. È un bel problema perché devi selezionare ciò che ti interessa e quando lo trovi la “caccia al tesoro” non si conclude ancora. Troppe domande ti assalgono, scopri altre informazioni che magari sono lontane dal tuo caso, ma le acquisisci come tue.

Poi decidi di armarti di coraggio e di rivolgerti a qualcuno che sa e conosce. A qualcuno che può aiutarti davvero. Una persona che può risolvere o chiarire la tua situazione. Sei spiazzata. Lo guardi quasi come un extraterrestre. Ti senti piccola, insignificante. Nessuno vuole insegnarti niente. Ti rivolgi a lui per capirci qualcosa, per stare meglio, per sentirti matura e responsabile. Inizi ad acquisire sicurezza in te stessa ammettendo di avere dei limiti e di volerli superare.

Ti guarda e ti vede come una giovane donna. Non so se quegli occhi nascondessero tenerezza o finto interesse. Nonostante tutto quello sguardo ti permette di capire quanto sia stato importante informarsi e chiedere aiuto. Quelle parole ti hanno confortato e rassicurato quando ti sentivi fragile. Quella confidenza ti ha fatto crescere e ora nel bene o nel male custodisci un piccolo segreto che sarà un bagaglio nella tua contorta ma emozionate vita.

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